Recentemente è stato introdotto un nuovo senso unico in Via di Paterno, in direzione e nel tratto che va da via Val Gardena a Via Tiburtina; in pratica, si potrà procedere solo nel senso che va dalla nuova alla vecchia stazione dei Vigili del Fuoco.
Riteniamo questa scelta corretta e quasi obbligata per tre ordini di motivi:
- Immettersi in Via di Paterno dal piazzale della nuova stazione dei Vigili del Fuoco comportava un rischio a causa delle auto provenienti da sinistra
- La coesistenza del senso unico e della pericolosa strettoia posizionata a metà strada costituiva un grave pericolo
- La svolta in corrispondenza del curvone presentava un’angolazione estremamente acuta che costringeva le auto a invadere la corsia di sinistra per immettersi nella Via Tiburtina
Il giudizio complessivo è dunque positivo perché, ne siamo convinti, in tal modo si salverà comunque l’incolumità di qualche automobilista in più.
Tutto ok, allora? Assolutamente no!
La scelta comporta ricadute positive ma porta con sé le due caratteristiche dell’approccio urbanistico mostrato finora da tutte le giunte del Comune di Tivoli sull’area di Villa Adriana: approssimazione e disorganicità.
Come è già successo in passato, si effettuano degli interventi senza informare i cittadini, senza cercare un confronto civico, senza una valutazione di impatto sulla viabilità ordinaria e straordinaria. Recentemente abbiamo avuto alcuni esempi di queste “ritirate strategiche” quali:
- il senso unico in Via Coccanari, successivamente abolito
- il senso unico di Strada Galli, successivamente invertito e la costruzione di nuovi marciapiedi decisamente inadeguati
- la separazione attraverso paletti delle corsie di Via Maremmana in corrispondenza con via Rosolina
Del primo problema se ne è occupato il Comitato del Rione Paterno, con una battaglia nata e condotta come reazione ad una decisione inaspettata e priva di una seria valutazione di impatto.
Il secondo e il terzo tipo di ritirata sono stati agevolati dalla drammatica “bomba d’acqua” che si è scatenata pochi giorni dopo l’introduzione del senso unico di Strada Galli, con la via Maremmana sommersa dai liquami delle fogne e dall’acqua piovana trattenuti dal “Muro della Vergogna” di Ponte Lucano, il traffico impazzito che cercava di tracimare su una strada Galli divenuta strada senza uscita, i paletti della Maremmana che non solo rendevano difficoltosa alle automobili “l’uscita di emergenza” su Via Rosolina ma che impedivano ai Vigili del Fuoco di scavallare la corsia per intervenire sui tombini saltati.
Attendiamo con fiducia che si provveda quanto prima a risolvere altri due gravi problemi dell’area prima che a farlo sia una battaglia civica o un disastro naturale. Ci riferiamo infatti a:
- la costruzione di marciapiedi sul lato Nord della Via Tiburtina e il mantenimento (di ciò che resta) della segnaletica di cantiere con un peggioramento drammatico delle condizioni di fluidità di tutta la via Tiburtina da Ponte Lucano alla Trelleborg
- la realizzazione de “la mandorla avvelenata“, un’innovativa tipologia di rotatoria stradale che riesce a rallentare il traffico, a rendere più pericolose le svolte e a far impazzire il flusso dei veicoli sul tessuto stradale adiacente: stiamo parlando dell’osceno lungo spartitraffico costruito sulla via Maremmana tra l’incrocio con Strada Galli e la caserma della Polizia Provinciale.
La situazione di oggi
Purtroppo, al netto dei sempre più frequenti disastri naturali, la situazione della località Villa Adriana è soggetta ad un peggioramento delle condizioni del traffico anche a causa dei diversi sensi unici e divieti di svolta introdotti.
I sensi unici, naturalmente non sono l’unico motivo per cui il traffico impazzisce a Villa Adriana perché una grande responsabilità è da attribuire ad un arredo urbano “eterogeneo”, incoerente, scadente e mal progettato, alla segnaletica orizzontale quasi scomparsa e alle abitudini incivili dei cittadini abituati a parcheggiare i veicoli dovunque ne abbiano voglia.
Sta di fatto che ogni pomeriggio feriale, la situazione a Villa Adriana è la seguente:
Naturalmente, l’accesso a Via di Paterno, contribuiva a scaricare parte del traffico sulla Tiburtina che però, adesso, sarà costretto a procedere per altri duecento metri per immettersi in Via di Paterno dalla nuova caserma dei Vigili del Fuoco. La colpa però non è del nuovo senso unico perché la causa principale dell’ingorgo della via Tiburtina è il modo folle con cui il lungo e apprezzabile marciapiede del lato Nord è stato realizzato senza operare alcuna valutazione d’impatto, senza modificare l’arredo urbano del lato sud e senza sostituire la segnaletica orizzontale di cantiere (ormai evanescente) con quella definitiva.
La mandorla avvelenata
Se la situazione sulla Tiburtina è resa insostenibile dall’incapacità di creare una sede stradale adeguata e di sanzionare la sosta selvaggia, lo spartitraffico della Via Maremmana a forma di mandorla comporta ulteriori problemi.
La scelta urbanistica nasce probabilmente dall’esigenza di evitare le pericolose immissioni incrociate ad angolo retto (il flusso da Strada Galli verso Eurospin contro il flusso da A24 a Tivoli) ma gli effetti sono disastrosi.
La mandorla avvelenata chiude una delle due rampe a tutto sesto che collegavano non solo le due carreggiate ma che rendevano possibile passare da Strada Galli alla corsia della Maremmana che porta all’A24 senza insistere sulla corsia che porta a Tivoli. Ora invece, quasi di fronte alla Polizia Provinciale, abbiamo un’inversione a U strettissima in corrispondenza di un tratto ulteriormente ristretto e deviato della Maremmana.
In questo modo:
- il traffico proveniente da Strada Galli sbocca sulla Maremmana e, anche quando deve procedere in direzione A24, interferisce per c.ca 40 metri con il suo già elevato traffico
- chi svolta, crea problemi sia a chi proviene dalla stessa direzione, sia a chi proviene dalla direzione opposta
- chi provenisse da Villanova in direzione Tivoli e non volesse transitare per Via di Ponte Lucano (intasata in quanto risente della strozzatura dei marciapiedi), per entrare in Strada Galli sarebbe costretto a percorrere trecento metri di purissimo ingorgo stradale e così decide di entrare in Via Rosolina sfidando il divieto di svolta e rallentando il traffico della direzione opposta.
Dare senso al traffico
I sensi unici ovviamente servono.. a “dare un senso” al traffico. Ma dare un senso non significa solo dare una direzione ma anche dare un significato, significa imprimere la volontà del Sindaco su una situazione ricca di dinamiche. Costringere un’autovettura su un percorso più lungo deve sempre essere motivato:
- disincentivare i cittadini dall’uso dell’automobile
- mettere in sicurezza aree sensibili (scuole, ospedali, luoghi di culto, parchi)
- valorizzare vie commerciali.
Il “senso unico” però deve essere integrato in un sistema razionale e, anche così, non può essere l’unico sistema ma andrebbe sempre accompagnato da una campagna di sensibilizzazione: la cosa peggiore infatti è che la cittadinanza veda l’istituzione di un senso unico come un atto sadico e ostile condotto dalla politica verso la cittadinanza.
Stante la situazione critica descritta poco sopra, l’ostilità non sarà un’intenzione ma è comunque un effetto. I percorsi più lunghi cui costringono i sensi unici, infatti, coincidono spesso con le strade più problematiche e congestionate.
Lo ripetiamo: non c’è nessun problema a calcare percorsi più lunghi. Ma è diritto di ogni cittadino capire perché!
Una proposta?
Oggi più che mai diventa necessario dare un senso al traffico.
Vorremmo che la politica locale si impegnasse su questo argomento anche rischiando di urtare la suscettibilità degli incivili che praticano sistematicamente la sosta selvaggia e che occupano marciapiedi e strisce pedonali; o di quelli che, forse per dare il cattivo esempio ai propri bambini durante l’uscita da scuola, parcheggiano addirittura nei luoghi deputati ai pulmini del servizio scolastico e che limitando la visibilità di chi deve attraversare mettono a rischio la vita e l’incolumità dei bambini e dei loro genitori.
Vorremmo che la giunta attuale presentasse delle giustificazioni per spiegare alcuni insuccessi legati alla viabilità di Villa Adriana e per motivare alcune giuste inversioni di marcia.
Vorremmo che chi dall’opposizione si presenta a queste elezioni con l’obiettivo di insediarsi sullo scranno più alto di Palazzo San Bernardino, avesse la decenza di presentare un piano della viabilità adeguato a un Comune che ospita le due meravigliose ville divenute parte del Patrimonio UNESCO.
Siamo ansiosi di capire quali saranno le prossime proposte e ci riserviamo naturalmente la possibilità di presentarne anche noi qualcuna…