La Lega Nord-Salvini a Ponte Lucano

A qualche giorno di distanza, vorremo analizzare un evento interessante che si è svolto nel comune di Tivoli: ci riferiamo infatti alla manifestazione organizzata dalla sezione locale della Lega Nord-Salvini presso il sito di Ponte Lucano, proprio di fronte al cosiddetto “Muro della Vergogna”.

Una foto scattata all’inizio della manifestazione

Aldilà del colore politico e di tutte le valutazioni inerenti la linea della Lega Nord nazionale, infatti, la manifestazione merita attenzione da parte degli abitanti delle aree limitrofe a quella del Ponte: ogni occasione va sfruttata per denunciare il degrado dell’area, come emerge dalle foto seguenti scattate qualche minuto prima dell’inizio della manifestazione:

Vediamo quindi quali, a nostro parere, sono elementi del tutto positivi ma anche ciò che, secondo noi, è mancato

La Lega è riuscita a fare una cosa importante

Siamo in piena campagna elettorale per le elezioni europee e, soprattutto, per le elezioni amministrative a Tivoli, e operazioni come questa della Lega, si prestano ovviamente all’accusa di strumentalizzazione ma, in questo caso, possiamo dire che la scelta di strumentalizzare il problema del muro della vergogna è senz’altro opportuna, encomiabile e (diremo) doverosa.

L’allestimento, poco prima dell’inizio della manifestazione

La Lega poteva organizzare un gazebo in un qualsiasi altro posto più frequentato ma ha scelto proprio Ponte Lucano: poche altre volte, infatti, realtà politiche di carattere eminentemente locale hanno organizzato presidi di questo tipo presso il muro, ma in questo caso si tratta della prima volta che un partito di rilievo nazionale, un partito di governo abbia scelto di manifestare di fronte al luogo in cui si è compiuto lo scandalo più grande mai visto sul territorio di Tivoli.

“un po’ come quando quasi tutti i soldati disertano e quei pochi che restano a combattere sembrano veri e propri eroi..”

La Lega ha mostrato coraggio. Poco importa se questo coraggio sembra frutto più di “un effetto ottico” dovuto all’assenza colpevole di tante altre forze politiche nazionali che si sono fregiate spesso del titolo di custodi della trasparenza e della tutela dell’ambiente: a Ponte Lucano queste forze politiche non si sono mai fatte vedere.. Sembra un po’ come quando quasi tutti i soldati disertano e quei pochi che restano a combattere sembrano veri e propri eroi..

La domanda che bisognerebbe porsi infatti è: perché la Lega è riuscita a fare una manifestazione a Ponte Lucano e le altre forze politiche no? Non conosciamo le dinamiche interne della Lega a Tivoli ma è chiaro si sia voluto dare ascolto ai cittadini o ai militanti che hanno denunciato il degrado del sito di Ponte Lucano. Perché allora la Lega è riuscita a trasformare l’ascolto in presenza e altre forze politiche no? Chiaramente, la Lega sa che mostrare a tutti i cittadini la volontà di rompere la continuità con le passate amministrazioni potrebbe essere il manifesto più importante per conseguire un buon risultato alle elezioni amministrative e alle europee.

La presenza di

Cos’è mancato alla manifestazione?

Il giudizio complessivamente positivo nei confronti dell’iniziativa va completato con alcune valutazioni sulle carenze che abbiamo riscontrato.

Affluenza inferiore alle attese

L’appuntamento è stato organizzato con diversi giorni di anticipo e la diffusione è avvenuta sia con il passaparola verbale e su Facebook, sia per tramite di qualche giornale locale, sia attraverso la stampa dei tradizionali volantini cartacei ma indiscutibilmente la manifestazione non ha visto una partecipazione massiccia.

Sicuramente deve aver influito l’interferenza dell’evento che sarebbe avvenuto il 29 ottobre, solo due giorni dopo, ossia l’inaugurazione del cosiddetto “Laboratorio Tivoli” per la quale è stata scelta la sede del Grand Hotel Duca d’Este di Tivoli Terme, alla presenza di tutto lo stato maggiore leghista della regione. Tuttavia riteniamo che vedere una manifestazione di questo tipo con non più di una cinquantina di partecipanti ci fa capire che la macchina organizzativa non deve essersi attivata nel migliore dei modi.

Mancanza di un “comizio”

Saremo sicuramente un po’ retro’ ma crediamo ancora che una manifestazione senza comizio sia come annusare un vino senza berlo.

E dire che non mancavano certo gli spazi per organizzarlo. CI riferiamo non solo agli spazi di carattere “ordinario” come la rampa che scavalcando il terrapieno costeggia il Muro della Vergogna

Dalla rampa di accesso al Ponte, si domina tutta la piazzetta antistante il muro e l’incrocio tra Via Rosolina e La Maremmana

ma anche a quegli spazi “non ordinari” che consentono a un oratore non solo di farsi sentire ma anche di farsi ricordare… Insomma: vuoi distruggere quel muro? Salici sopra, ca##o! Non verrà mica buttato giù proprio mentre ci stai facendo il comizio!

Vertigini permettendo, LA SOMMITA’ DEL MURO è il luogo perfetto per fare un comizio!

Al comizio si è evidentemente preferita una condotta più simile a quella del gazebo tradizionale: contatti personali, incontri a quattro o sei occhi, capannelli isolati.. Tutto comprensibile, certo! Tutto legittimo, naturalmente.. Ma l’impressione è stata quella di una occasione non sfruttata

La proposta “mutilata”

Ponte Lucano è il simbolo dell’arroganza del potere. Il muro della vergogna è costruito con un “materiale speciale”: una particolare struttura molecolare che risulta porosa e magnetica quando si tratta dei soldi pubblici ma elastica e resistente quando deve respingere gli attacchi alla sua esistenza.

Le proposte per abbatterlo sono state dibattute da amministrazioni, politici locali, comitati elettorali travestiti da associazioni, vere associazioni di cittadini ma nessuna di queste proposte ha mai impedito che intorno al muro si proseguisse con il continuo drenaggio delle risorse pubbliche..

L’ultima di queste iniziative “drenanti” è l’attività prossima ventura di restauro del Mausoleo dei Plauzi e dell’area circostante aggiudicata a fronte di una gara denominata “MANUTENZIONE, RECUPERO E VALORIZZAZIONE – MAUSOLEO DEI PLAUTII – TIVOLI (RM)” visibile sul sito di Invitalia. I lavori, che avrebbero dovuto già essere iniziati da mesi, sono (fortunatamente) ancora fermi. L’Amministrazione Aggiudicatrice è la società pubblica Invitalia Spa ma il vero ente aggiudicatore a nome della quale Invitalia acquista è il Ministero per I Beni e Le Attività Culturali.

Si tratta di una gara che, con la scusa di restaurare e valorizzare il Mausoleo, impegna una parte consistente dei €. 1.242.272,80 + IVA per avviare lavori dal carattere discutibile, quali la puntellatuira con i tubi innocenti dell’adiacente Casale della Posta (che non sarà né restaurato né ripulito dalle superfetazioni), la realizzazione di un area verde sulle rive dell’Aniene e,ironia della sorte, prevede addirittura la costruzione di un ulteriore muro. Questa gara è passata sotto silenzio e finora solo l’associazione Ambiente Trasparente si è adoperata per fare una campagna di informazione e protesta, sia presso la popolazione sia presso il sindaco di Tivoli.

Durante la manifestazione della Lega, questi temi sono stati ricordati, è vero, ma ciò che è mancato è stato un nuovo modello di intervento, quale ci si aspetterebbe da una forza politica che da poco è di governo e che vuole anche essere di rottura.

Per esempio, il comitato Salviamo Ponte Lucano, si è adoperato per mobilitare la popolazione sul tema del muro e ha contribuito a fornire un’interpretazione delle carte più importanti. O ancora, la più recente associazione Ambiente Trasparente, ha denunciato come la gara in questione sia l’ennesimo evento di spesa pubblica “a perdere”, dal momento che in base al protocollo di intesa siglato nel 2005 tra tutti gli attori istituzionali coinvolti, il dragaggio del fiume Aniene è la componente necessaria e propedeutica per avviare tutte le altre attività.

E in effetti, se non si provvede al dragaggio del fiume, il rischio di inondazioni resta elevato con la conseguenza che ogni intervento sul sito di Ponte Lucano diviene pericoloso per l’incolumità degli addetti e rischia di essere spazzato via alla prima occasione in cui l’Aniene esonda.

Riguardo alle proposte, però, la Lega non è andata oltre a quanto già detto e fatto dalle associazioni (nei limiti in cui può muoversi un’associazione).

Cosa faremmo se fossimo nei panni della Lega

Una forza politica che vanta un Sottosegretario di peso al MiBACT, dovrebbe impegnarsi per disinnescare l’evento più incombente tra quelli che si profilano sull’orizzonte di Ponte Lucano: ossia i lavori di restauro e la riqualificazione del sito. Vediamo quali potrebbero essere le strategie giuste:

Premesse

  1. Chiaramente bloccare una gara già aggiudicata è rischioso in quanto ci si espone alla richiesta di risarcimento danni ma…
  2. il MiBACT può imputare alla gestione precedente del Ministero l’aver istruito un procedimento che va in conflitto con il protocollo di intesa del 2005 che prevede il dragaggio come opera propedeutica.
  3. Ovviamente il MiBACT non ha competenza sul dragaggio, in quanto attività di pertinenza della Regione
  4. Il MiBACT ha però urgenza di provvedere almeno al restauro del Mausoleo

Azioni

  1. Denunciare la Regione Lazio per l’inadempienza nella gestione del dragaggio del fiume
  2. Annullare la gara e dichiarare la volontà di imputare alla Regione Lazio eventuali richieste di risarcimento danni da parte delle ditte aggiudicatarie della gara
  3. Costringere la Regione in maniera “forzosa” ad adoperarsi per effettuare il dragaggio in quanto necessario affinché le necessarie attività urgenti di restauro del sito di Ponte Lucano possano avviarsi in sicurezza: eventuali crolli del mausoleo saranno così una responsabilità della Regione
  4. Rivedere gli obiettivi della gara di restauro del sito eliminando gli aspetti assurdi (la puntellatura del Casale) e considerando le sovrapposizioni con altri procedimenti di gara (per esempio le sponde del fiume ricadono in un finanziamento per “Intervento per la riconnessione delle aree urbane di Villaggio Adriano, Villa Adriana e Ponte Lucano” bandito e finanziato dalla Città Metropolitana in favore del Comune di Tivoli)

La Lega Nord locale ha pensato di intraprendere queste azioni? E avrà il coraggio di intervenire in questo modo? E se queste soluzioni dovessero rivelarsi non fattibili, riuscirà a trovare un modo altrettanto dirompente per porre rimedio allo scandalo di Ponte Lucano?