Il Sepolcro dei Plauzi, reso ormai sempre meno visibile, Ponte Lucano, reso sempre meno accessibile, e l’Aniene, reso sempre meno trasparente, rendono quest’area una sorta di simbolo di tutti i diritti negati ai cittadini: quello per la visibilità, quello per l’accessibilita e quello per la trasparenza.
Alcuni di questi ambiti non sono di competenza del Comune ma di altri enti (ARDIS, Città Metropolitana, Soprintendenza) ma l’accesso al Ponte è pur sempre un problema municipale. E oggi l’accesso è reso difficoltoso dalle opere realizzate che ne impediscono un attraversamento agevole.
Questo non è accettabile: Ponte Lucano è pur sempre un ponte e, poiché i ponti sono fatti per unire, impedirne un accesso sicuro e agevole non segna solo una sconfitta per i cittadini ma è vera e propria blasfemia civica da parte dell’Amministratore
Il Comune dovrebbe farsi promotore per:
- rendere accessibile il sito per tutti i cittadini e in particolare per i soggetti con disabilità
- rimuovere i rifiuti dalla strada e dalle sue pertinenze (e pretendere la stessa condotta da parte gli enti preposti riguardo alla rimozione dei rifiuti nel fiume)
- installare un impianto di illuminazione per ovviare alla profonda sensazione di insicurezza e di pericolo per l’incolumità delle persone
- promuovere presso gli enti preposti soluzioni operative che prevedano la trasformazione delle cave esauste (immense voragini che per legge dovranno essere riempite) da problema a soluzione: oggi è possibile valorizzarle come serbatoi di tracimazione in caso di piena e come destinazione del materiale risultante dal dragaggio del letto del fiume.