Il “Contratto di Fiume Aniene”

Allegoria del fiume Aniene che si congiunge al Tevere sotto la Rometta, Villa d’Este, Tivoli (foto di Jerzy Strzelecki)

Il 17 novembre 2017 nella sede della Comunità Montana di S. Maria della Pace si è tenuta la prima riunione del Comitato Promotore del Contratto di Fiume (qui il sito istituzionale “Contratto di Fiume per l’Aniene”)

Dal sito, la definizione di contratto di fiume è:

“Il Contratto di Fiume (CdF) può essere definito come un atto di impegno condiviso da parte di diversi soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati ai corsi d’acqua, per la condivisione della modalità di lavoro atte a perseguire la riqualificazione ambientale e la rigenerazione socio-economica del sistema fluviale.”

In termini semplici vuol dire che è una struttura nella quale, soggetti pubblici (enti e/o amministrazioni) e privati (associazioni), aderendo a tale progetto possono portare idee e proposte per gestire e/o programmare interventi per una gestione del fiume nella sua totale e complessa realtà.

Questo tipo di strutture sono state previste in via definitiva all’art. 68 bis del D.Lgs. 152/2006 come modificato dall’art. 59 della legge 221/2015:

Art. 59 Contratti di fiume 1. Al capo II del titolo II della parte terza del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dopo l’articolo 68 e’ aggiunto il seguente: «Art. 68-bis (Contratti di fiume). – 1. I contratti di fiume concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree».

Continuando a leggere nel sito:

“Dal punto di vista amministrativo si configura come processo di programmazione negoziata e, in coerenza con la pianificazione vigente e nel rispetto delle competenze specifiche dei vari attori territoriali, consente di portare a sistema le diverse istanze territoriali che ruotano intorno al sistema fluviale in una visione unitaria, una governance integrata e una azione coordinata.”.

Ossia, aderisci e porta le tue idee; poi si farà una analisi complessiva su cosa è meglio fare, su cosa fare prima e cosa fare dopo in funzione della pianificazione vigente.

In ogni caso l’obbiettivo finale è:

“ ….. un approccio proattivo di gestione delle risorse paesistico-ambientali, agendo quindi in molteplici settori:

  • protezione e tutela degli ambienti naturali
  • tutela delle acque
  • difesa del suolo
  • protezione del rischio idraulico
  • tutela delle bellezze naturali”

Il CdF è organizzato in tre unità interdipendenti:Assemblea di bacino

È il luogo della partecipazione, nella quale i soggetti partecipanti portano le proprie istanze ed idee, si confrontano sulle conoscenze e sulle esperienze, discutono e si coordinano sui progetti ed alla fine approvano i singoli interventi

Segreteria Tecnica

È l’organo operativo di supporto all’Assemblea di Bacino per tutto quanto attiene alla valutazione tecnico-scientifica, agli aspetti amministrativi e di comunicazione, al supporto tecnico – anche di progettazione – delle proposte in essere

Cabina di regia

Organo di controllo istituzionale con il compito di verificare la coerenza normativa, con l’onere di far attuare quanto definito nell’Assemblea di Bacino facendo tutto ciò che necessario dal reperimento dei fondi, alla promulgazione dei bandi per gli interventi, al controllo della regolarità, ecc.

Queste tre unità lavorando in sinergia dovrebbero portare come indicato in manifesto ad una “gestione integrata, sostenibile e condivisa del fiume Aniene

Comunque, l’iter di definizione del CdF al momento non è completo,mancano ancora alcuni passaggi previsti per poi diventare una realtà operativa.

Uno dei passaggi importanti è l’adesione di tutti i comuni che compongono la Valle dell’Aniene e diversi soggetti istituzionali e al momento manca ancora più di qualcuno.

E infine, le tappe previste per il percorso che porterà alla operatività del CdF sono già scadenzate fino a giugno del 2018 e saranno:

Gennaio 2018

  • Indagine territoriale tramite Questionario
  • Raccolta e analisi preliminare di Dati/Studi/Piani

Febbraio 2018

  • Prima assemblea Plenaria (inizio Febbraio)
  • presentazione e discussione del Quadro Conoscitivo Preliminare
  • condivisione del Calendario Definitivo delle Attività

Marzo 2018

  • Ricognizione territoriale mediante Discesa Integrale del fiume Aniene

Aprile 2018

  • Primo ciclo di Tavoli Territoriali

Giugno 2018

  • Presentazione del Quadro Conoscitivo Definitivo
  • Discussione dell’Analisi Swot (punti di forza/debolezza7opportunità)
  • Condivisione degli Obbiettivi Specifici del CdF(da declinare nelle successive fasi)